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Opere

Chi usa l'arte come forma espressiva ha il privilegio di accedere ad un sistema che mette in contatto l'uomo con l'intero universo

Le Sefiròt

Mista su carta
Anno: 2023

Sefirà, letteralmente, conta. Il termine venne usato per definire un ciclo del calendario religioso e del ritmo biologico dell’uomo. Nel Sefer Yetzirà esprime l’enumerazione dell’energia divina nel cosmo basata sul numero dieci, i numeri interi e cardinali, l’espressione della completezza.
La radice sfr indica sia numero (mispàr), che libro (sefèr) e zaffiro (sapìr). Come possiamo legare tra questi vari significati? Alla base del mondo fisico agiscono i numeri, ed essi ci raccontano la storia e la composizione del cosmo e del corpo umano. A livello più alto agiscono come zaffiri, fonte d’emanazione energetica. Il numero non è altro che luce in veste di lettera. (Yarona Pinhas “Visioni del cuore” ed. Armando 2023)

Paradiso canto VI

Formella invetriata
Anno: 2023
Dimensioni:  30x30 cm.

Il sesto canto si svolge nel Cielo di Mercurio, dove Dante colloca le anime dell’uomo che si attivano per ottenere fama e onori. Il sommo poeta fa capire che quando i desideri dell’uomo sono rivolti alla gloria terrena è inevitabile che si ricerchi in minor misura l’amore divino.
In questo Cielo Dante incontra Giustiniano (482-565) che lo considera il restauratore dell’età imperiale. Giustiniano traccia la storia dell’Impero, che si sviluppa sotto la supervisione della Provvidenza divina. L’imperatore spiega a Dante che dopo aver portato la capitale dell’impero a Costantinopoli erano dovuti passare duecento anni prima che il simbolo reale dell’aquila imperiale arrivasse nelle sue mani. Egli si presenta dunque come imperatore romano, colui che su ispirazione dello Spirito Santo riformò la legislazione romana. Giustiniano fa capire a Dante quanto sbagliano coloro che si oppongono al simbolo sacro dell’aquila reale (i Guelfi) e se ne appropriano per i loro fini (i Ghibellini). Inoltre Giustiniano ripercorre le vicende storiche dell’aquila reale dal primo momento in cui Pallante morì eroicamente per assicurare la vittoria di Enea.

Il canto si conclude con l’invettiva dell’imperatore contro guelfi e ghibellini dei tempi di Dante, i primi si oppongono al simbolo imperiale dell’aquila appoggiandosi ai gigli d’oro della casa di Francia, i secondi se ne appropriano per i loro fini politici.
Nella formella ho dato rilievo al simbolo dell’aquila imperiale raffigurato da due ali una bianca in alto e una nera posta in basso che mettono in luce due aspetti opposti a cui Dante fa riferimento: la gloria terrena e l’amore divino.
Una corona stilizzata simbolo del potere materiale rappresentata con la merlatura delle torri Guelfe e Ghibelline, cade ineluttabilmente nel vuoto.

Tutto sta da qualche altra parte

Nero carbone oro emulsioni su carte antiche
Anno: 2023
Dimensioni:  44x56 cm.

Neshamà

Tecnica mista su carta
Anno: 2022
Dimensioni:  100x160 cm

Le forme della conoscenza (installazione)

Tecnica collage pagine antiche, foglia d’oro e d’argento, matite, pigmenti su stampa inkjet su carta Fabriano
Anno: 2022
Dimensioni:  20x28 cm ogni elemento

L’installazione è composta da 22 carte che rappresentano le lettere dell’alfabeto ebraico. Nella lingua ebraica e nello specifico nella Cabbalà, le lettere  sono portali d’accesso alle sacre scritture, questo è evidente nel Libro della Formazione), uno dei testi di mistica ebraica più antichi che attraverso la permutazione delle lettere racconta la storia della creazione.

Confini

Tecnica mista su carta
Anno: 2022
Dimensioni:  45x35 cm.

Le virtù dell'altro

Mista su carta Anno: 2022
Dimensioni:  variabili

I vestiti dell'anima

Tecnica mista su carta
Anno: 2022
Dimensioni:  variabili

Le sefiroth

Pigmenti, carbone oro argento su libro antico
Anno: 2019
Dimensioni:  35x15 cm

Il filo sottile

Tecnica mista collage carbone filo su pagine di libro antico
Anno: 2021
Dimensioni:  38x19 cm

Inizio

Pigmenti, carbone oro su libro antico
Anno: 2021
Dimensioni:  20x15 cm

5 Libri

Tecnica mista su libri antichi
Anno: 2020
Dimensioni: 

L’opera è composta da 5 libri sulle cui pagine sono state scavate forme circolari che suggeriscono la variabilità della realtà. Con 5 parole diamo forma alla realtà: pensiero- parola- azione- realtà- scopo (senso). In ebraico queste 5 parole iniziano tutte con la lettera mem, simbolo della sefirà di chokhmà, sapienza: machshavà, millà, ma’asè, metziùt, mashma’ùt. Il pensiero viene interpretato e comunicato per mezzo delle parole e poi si manifesta nelle azioni che creano la realtà individuale la quale acquisisce vivacità solo quando viene rivelato il senso del proprio vissuto. La sapienza dell’ascolto profondo è un atto d’amore che rivela lo scopo della propria vita. Basta permutare le stesse lettere di una determinata parola per plasmarne un’altra, nello stesso modo basta cambiare il punto di vista per creare una realtà diversa nel rispetto e amore di sé (Lezione di Yarona Pinhas). Seguendo lo stesso concetto“Il cabalista non è prigioniero di un testo. Ha la piena libertà di ricomporlo in altro modo per arrivare a un altro significato”. (Qabbalah di Moshe Idel ed. Adelphi)

Il nulla - Il tutto - Il vuoto

Tecnica mista su libri antichi
Anno: 2020
Dimensioni:  65x35 cm e 80x80 cm

Il nulla
L’aspirazione massima di ogni lettera è di liberarsi dalla ristrettezza della sua forma per ricollegarsi alla Fonte di ogni cosa: il silenzio e il vuoto.   
Yarona Pinhas

Il tutto
Il Tutto, kol, כל è in te e tu contieni il Tutto, ciò che è tuo è di tutti, kulàm, כּלָֻּם , e tutti sono in te.
Yarona Pinhas

Il vuoto
L’aspirazione massima di ogni lettera è di liberarsi dalla ristrettezza della sua forma per ricollegarsi alla Fonte di ogni cosa: il silenzio e il vuoto.   
Yarona Pinhas

Permutazioni

Video digitale
Anno: 2020
Editing: Alfredo Villa

Il video Permutazioni rappresenta le 22 lettere dell’alfabeto ebraico, immaginate dall’artista Letizia Ardillo come contenitori di infiniti mondi di acquee. L’acqua dal punto di vista simbolico rappresenta la sapienza, ogni lettera ha un flusso d’acqua diverso, ogni lettera è un mondo. “Il Midràsh dice che la bocca è come il mare e le parole sono le sue onde. Onde calme, onde agitate, onde cattive che travolgono e onde delicate che cullano. L’acqua profonda infonde timore come la parola pregnante. Come nel fondo del mare sono nascoste le perle, così nel fondo delle parole buone è nascosta la conoscenza” (dal testo Onda Sigillata di Yarona Pinhas ed. Giuntina). 

Sappi, pensa, cerca di dare forma

Tecnica mista
Anno: 2020
Dimensioni:  30x80 cm

Le forme della conoscenza

Leporello stampato su carta Fabriano
Anno: 2020
Dimensioni:  24x154 cm

Le connessioni

Tecnica mista su carta antica
Anno: 2020
Dimensioni: 8 elementi 20x48 cm

L’opera descrive le dieci sefiròt come contenitori dei cieli. “Le sefiròt sono distribuite nei mondi paralleli di abi’à e sono in connessione tra loro in moto ascendente e discendente, fino ad arrivare a quello materiale. Ogni sefirà è un canale che permette all’abbondanza divina di raggiungere i mondi inferiori, una specie di scala fra cieli e Terra. Ogni sefirà è un’illuminazione, haarà, un “pensiero divino che racconta il modo in cui Dio opera nella creazione, sono lenti che filtrano la luce divina, specchi che la riflettono: dall’unità alla molteplicità, dall’etereo al corporeo”. 
(Scintille dell’Anima di  Yarona Pinhas ed. Giuntina). Shamaim, i cieli: luogo dei nomi e della parola. Sham vuol dire colà, shem vuol dire nome; l’unione dei due termini introduce un “luogo” dove sono contenuti nomi e parole: shamaim, i cieli. Nessuna parola va perduta, tutte vengono registrate: gli angeli le trascrivono e le custodiscono nei cieli.

Pardes

Pagine di libro antico, collage, pigmenti, carbone con emulsioni.
Anno: 2020
Dimensioni: 68x28 cm libro aperto, 34x28 cm libro chiuso

Descrizione dell’opera
L’opera prende spunto dal libro “La triplice via del fuoco nel mosaico di Otranto” scritto da Francesco Corona. Nel testo pubblicato nel 2000 si individuano delle interessanti analogie tra il mosaico di Pantaleone e la Divina Commedia di Dante che studiò ad Otranto presso il monastero di S.Nicola a Casole un secolo dopo che il mosaico fosse stato ultimato. Si presuppone che il sommo poeta per la composizione dei suoi canti fu ispirato da alcune scene del mosaico fatto eseguire dal monaco Pantaleone. L’opera musiva (1163/1165) raffigura L’Albero della Vita che si estende nel suo asse principale da ovest ad est, lo stesso percorso viene descritto da Dante subito dopo l’inferno. L’Albero della Vita di Pantaleone richiama sia quello biblico del Giardino dell’Eden, che quello Sefirotico o cabalistico, la cui ascesa mistica parte dalle radici dell’albero fino ad arrivare all’abside con le 10 sefiròt.

Descrizione tecnica dell’opera
Nella parte centrale dell’opera, le pagine del libro sono state scavate riproponendo la configurazione del Paradiso dantesco con i suoi 10 anelli concentrici. I molteplici strati ricavati alludono anche ai livelli interpretativi di un testo biblico ( Pesat= senso letterario, Remez= valore allegorico,  Derasah = interpretazione del midrash,  Sod= il mistero mistico) metodo chiamato dai cabalisti PARDES , letteralmente paradiso. Frammenti di carte antiche sparsi sulle pagine del libro compongono l’asse centrale dell’Albero della Vita con le sfere delle sefiròt.

Primo movimento

Anno: 2020
Dimensioni: 150x110 cm, 75x33 cm a elemento

L’universo è una rete di avvenimenti.
Ogni uomo vive la propria realtà come riflesso della sua parte interiore. La realtà è individuale ma siamo tutti interconnessi. Sei aperture ovali d’alluminio sono come occhi che percepiscono la realtà specchiata. I tagli che attraversano la carta sono squarci di luce che illumina la nostra mente,  allora ci rendiamo conto che facciamo parte di una grande partitura dove ogni nota è in relazione con l’altra e ogni punto ci indica un percorso, una storia ancora da scoprire. L’uomo è un piccolo segno come un nodo in una rete di relazioni sociali di sentimenti di emozioni.

Utero cosmico

Stampa inkjet carbone emulsioni foglia d'argento su carta giapponese
Anno: 2020
Dimensioni: 60x90 cm.

L’opera Utero cosmico rappresenta la quinta lettera dell’alfabeto ebraico: la he. La he è una lettera aperta ai lati è la porta dell’utero che accoglie il seme, è la terra che riceve la pioggia, è la madre che porta in grembo il figlio, è l’intelligenza che è contenuta nella sapienza.

La profondità dell'anima

Stampa inkjet carbone emulsioni foglia d'argento su pagine di libri antichi
Anno: 2020
Dimensioni: 60x90 cm.

Un cono d’argento sospeso nello spazio cosmico diventa una scala che permette l’ascesa verso la completezza dell’anima, descritta come una forma circolare.

L'essenza della luce

Tecnica mista su carta Anno: 2019
Dimensioni: 10x10 cm.

Moltimondi

Carbone argento emulsioni su pagine antiche
Anno: 2019
Dimensioni: 60x20 cm.

Il libro della mente

Emulsioni pigmenti su libro antico
Anno: 2019
Dimensioni: 60x40 cm.

La cerva dell'aurora

Stampa digitale su libro antico
Anno: 2019
Dimensioni: 55x43 cm.

L'assenza

Tecnica mista su carta
Anno: 2019
Dimensioni: 35x50 cm.

L’opera prende spunto da brano di Yarona Pinhas studiosa di mistica ebraica dal titolo “I gradini dell’Albero della Vita”. Il testo sottolinea l’impegno del percorso spirituale: (…)Decide di salire la scala chi vuole portare all’elevazione le parti d’ombra, chi ha deciso di ascoltare il proprio cuore e chi ha deciso di servire i cieli in Terra. Il percorso spirituale è faticoso perché è una via in salita, si rischia di perdere la meta, di cadere, di perdere la speranza. Allora si procede piano, con delicatezza e tra un gradino e l’altro , una pausa, il tempo per un bel respiro profondo.

Come ci si orienta nel cielo stellato

Tecnica mista su carta
Anno: 2018
Dimensioni: 10x10 cm.

Civetta

Tecnica mista su carta e foglia d'argento
Anno: 2017
Dimensioni: 30x30 cm.

Gli angoli del mondo

Collage su rotolo di carta giapponese
Anno: 2017
Dimensioni: 138x138 cm.

Il trittico si ispira all’antico testo cabalistico “Sefer Yietzirà” dove  i tre elementi, terra acqua , fuoco vengono rappresentatati dalle tre lettere madri (alef, mem, shin) enzimi della creazione del mondo. Dalle luci e oscurità dell’opera emergono le forme delle lettere ed i sentieri che compongono l’Albero della Vita . Questi sono punti di riferimento , confini, angoli dove la mente dell’uomo trova i propri riferimenti.

Il libro di luce

Tecnica mista e collage composto da pagine di antichi testi su carta
Anno: 2017
Dimensioni: 90x90 cm.

Respiro

Video installazione
EuroAirport-terminal-basel settimana Basel Art
Anno: 2017

Il silenzio prima del suono

Foglia d'argento e carte antiche su carta giapponese con cornice nera opaca, legno dipinto a mano e vetro.
Misure: 78x78 cm.
Anno: 2017

Il luogo della forma

Tecnica mista su carta
Misure: 53x26 cm.
Anno: 2016

l luogo della forma – l’ascolto. L’opera composta da due immagini rappresenta forme astratte che si espandono e si ramificano dando origine al profilo di due orecchie -il luogo dell’ascolto. Il lavoro si ispira al concetto della mistica ebraica che colloca la nascita del suono ancor prima della Creazione, quando era puro concetto e non ancora onda sonora. La composizione è stata realizzata con la tecnica del collage e grafite su carta Fabriano. La simultaneità della sequenza evoca la leggerezza dell’intuizione creativa.

Il luogo della forma – la parola. L’opera composta da due immagini rappresenta forme astratte che si espandono e si ramificano come i filamenti del DNA. Queste mescolandosi tra loro danno origine alla sagoma di una bocca -il luogo della parola. L’opera prende spunto da un brano di un testo di mistica ebraica che riporta:-La bocca è la nostra casa. L’uomo riproduce la Creazione tramite le sue facoltà vocali – Parlare è creare, questa era la dimensione vissuta dall’umanità fin dall’epoca della torre di Babele. Le forme sono state realizzate con la tecnica del collage e grafite su carta Fabriano. La simultaneità della sequenza evoca la leggerezza dell’intuizione creativa.

Il luogo della forma – la luce. L’opera descrive il contrasto tra luce e oscurità con un intreccio di linee nere dalle quali spunta un chiaro bagliore. La luce primordiale illimitata ritirandosi crea un punto vuoto, l’inizio. La luce è l’essenza, la linea è la forma che si manifesta. L’opera è stata realizzata con la tecnica del collage su carta Fabriano. La simultaneità della sequenza evoca la leggerezza dell’intuizione creativa.

L’opera, composta da due fogli, fa parte di un ciclo di lavori che hanno per titolo -Il luogo della forma- La sequenza rappresenta l’uomo come un micro-universo, immagine infinitesimale del cosmo infinito. Tutte le composizioni si presentano come un libro aperto, le cui pagine sono formate da una fitta ramificazione di forme astratte che si espandono come fossero filamenti di DNA. Il movimento di queste forme genera segni e figure. In quest’opera si scorge un occhio -il luogo del guardare. Il lavoro prende spunto da alcuni testi di mistica ebraica che parlano dell’uomo e della sua creazione. In questo caso l’uomo ha la possibilità di capire e di conoscere grazie alla vista dei suoi occhi. La composizione è stata realizzata con la tecnica del collage e grafite su carta Fabriano. La simultaneità della sequenza evoca la leggerezza dell’intuizione creativa.

Il profumo dell'anima

Acrilico con applicazioni polimateriche su rotolo di carta stoffa
Misure: 70x200 cm
Anno: 2016

I sentieri della conoscenza

Carboncino, collage, foglia d’argento e acrilico su carta
Misure: 110x110x4 cm
Anno: 2016

En Sof

Carbone foglia d'argento su carta
Misura: 70x70 cm
Anno: 2015

Il primo tzimtzùm (restrizione) avvenne quando il Tutto, luce semplice e illimitata, Or En Sof, per far largo alla creazione si contrasse in modo da lasciare al centro un punto vuoto, chalàl panùi, uno spazio concettuale paragonabile a un utero cosmico. Il secondo tzimtzùm diede origine ai vari mondi, allo spazio e al tempo. (“Scintille dell’anima” di Yarona Pinhas).

Albero della vita

Tecnica mista su carta
Misura: 70x70 cm
Anno: 2015

Nei testi cabbalisti troviamo frequentemente l’Albero della Vita come rappresentazione della sfera legata al divino, questo è un diagramma astratto e simbolico costituito da dieci entità chiamate sefiròt disposte lungo tre pilastri verticali paralleli collegati tra loro attraverso ventidue canali corrispondenti alle lettere dell’alfabeto ebraico. Le sefiròt si rifanno ad importanti concetti metafisici e possono essere interpretate come livelli attraverso i quali la forza di Dio agisce nel mondo. “L’anima dell’uomo è come una laguna collegata ad un oceano sommerso (Albero della Vita) che è il canale d’accesso che unisce l’anima umana con l’Anima Mundi”. (Yarona Pinhas)

Il vaso

Carboncino, foglia d’argento su carta
Misura: 70x70 cm
Anno: 2015

Il vaso possiede un significato di assoluto rilievo nella tradizione cabbalistica. Nella sua cosmogonia mistica i vasi raccolgono l’energia divina, Or En Sof,  immaginata come luce, che discende per contrazioni successive. Ogni organo nel corpo è un contenitore di un’energia specifica: il cervello è il contenitore della mente, il cuore delle emozioni, il fegato degli istinti. Un processo di espansione non livellato potrebbe causare la rottura e il caos. (Dall’articolo “Inizio” di Yarona Pinhas).

I cinque mondi

Foglia d’oro, matita su carta
Misura: 70x70 cm
Anno: 2015

Nella visione cabbalistica sintetizzata nello schema dell’Albero della Vita, esistono cinque mondi paralleli e contenuti l’uno nell’altro, che partono dal più astratto e inconoscibile al più concreto e intangibile. Essi sono: Adàm Kadmòn, Uomo Primordiale, il nulla, ayin, sede della volontà divina – Atzilùt, Emanazione – Brià, Creazione – Yetzirà, Formazione- ‘Assià,Esecuzione, azione. (da “Sintille dell’anima” di Yarona Pinhas).

La creazione del mondo

Vernice trasparente, gomma lacca, foglia d’argento e collage su carta pergamena
Misura: 100x190 cm
Anno: 2015

Pieni e vuoti

Foglia d'argento grafite su rotolo di carta giapponese
Misura: 100x190 cm
Anno: 2015

Il vestito dell'anima

Foglia d'oro pigmenti con emulsioni su tavola
Misura: 140x140 cm
Anno: 2013

Secondo la Cabbalà, il corpo è suddiviso in due parti: un corpo visibile ai sensi, che è interamente manifesto e non ha bisogno di alcuna dimostrazione e un corpo celato alla percezione dei sensi, detto anche “essenza corporea” (il corpo astrale). Il “vestito dell’anima” è tessuto di luce o di etere celeste.

L'origine

Pigmenti, pastelli foglia d'argento su carta
Dimensioni: 35x35 cm ciascuno
Anno: 2013

L’origine

Il seme nel buio della terra aspetta.
In attesa di un piccolo movimento, quel movimento impercettibile che genera una completa trasformazione.
Prima era nulla. Poi, energia ignota, rompe il seme, che da quel momento seme non è più. Diventa germoglio.
Quel germoglio ha in sé il potenziale di forma e sostanza, l’amore ne è il movimento intrinseco, l’amore ne è il fine.
L’attesa diventa pazienza, e viaggio nelle infinte trasformazioni perché quello che era seme arrivi al suo compimento.
Quando giunge il compimento, è come se l’intero universo venisse a compimento, è come se l’intero universo danzasse.
Quel seme è diventato quel che è. E partecipa alla danza del creato.

Simona Manodoro

Scintille

Stampa inkjet, carbone su carta
Misura: 100x170 cm
Anno: 2012

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